FRONTIERE

Gli Usa fra socialismo e capitalismo

Medicare, approvato nel 1965, aveva causato paura. Paul Krugman, vincitore del Premio Nobel per l’economia,  ha scritto nel New York Times che prima dell’approvazione del Medicare, la destra lo aveva attaccato etichettandolo una minaccia mortale alla libertà individuale degli americani. I repubblicani che avevano opposto questi due programmi basilari per gli americani hanno dovuto con il passare del tempo ammettere la loro validità senza però nascondere il loro desiderio di privatizzarli e forse anche eliminarli. L’altro recente programma sull’ampliamento della sanità ottenuto con Obamacare, la riforma sulla sanità approvata dall’amministrazione di Barack Obama nel 2010, è stato attaccato ferocemente. I repubblicani, però, non sono riusciti a revocarlo nel primo anno di Trump nonostante il fatto che all’epoca controllavano la legislatura e la Casa Bianca. Il socialismo come ideologia e i programmi sociali specifici non fanno solo paura ai repubblicani. Anche l’ala destra del Partito Democratico ne è preoccupata. Joe Manchin, senatore democratico del West Virginia, uno Stato molto conservatore che ha votato in modo schiacciante per Trump nell’elezione del 2016, è anche lui preoccupato dalle voci e programmi liberal annunciati da alcuni parlamentari come Ocasio-Cortez. Manchin (il cognome degli antenati era Mancini) si preoccupa che democratici come lui potrebbero avere difficoltà in future elezioni per quello che lui considera programmi troppo socialisti auspicati dal suo partito. Manchin è preoccupato dagli annunci di aumentare le tasse ai ricchi, l’enfasi sulle nuove tecnologie, il programma per affrontare il riscaldamento globale, il concetto del Medicare per tutti, ed altre idee che lui considera vicine al socialismo. La conquista della maggioranza democratica  della Camera alle elezioni di midterm del 2018 ci indica però una sterzata a sinistra che ha già frenato l’agenda conservatrice di Trump e i repubblicani. La spinta della sinistra verso programmi sociali continuerà e sarà spronata da Ocasio-Cortez ed altri parlamentari progressisti. Ciò fornirà ai repubblicani una buona opportunità di etichettare i democratici come socialisti. La sterzata a sinistra però non sarà eccessiva poiché Nancy Pelosi, l’abile speaker della Camera e la sua leadership, la tempereranno anche se non troppo facilmente. L’estrema disuguaglianza fra i ricchi e poveri, però, sarà usata dai progressisti per i programmi sociali che per molti anni erano stati abbandonati. I repubblicani faranno di tutto per dipingere i democratici come socialisti sperando nell’efficacia dello spauracchio tradizionale causato dall’etichetta. Alla fine si tratterà di bilanciare il capitalismo con programmi sociali che beneficiano gli americani.]]>

Exit mobile version