di  Marika Edwige Platania Puglisi

Analizzando il legame che sussiste tra architettura, paesaggio e scenografia cinematografica, esistono dei luoghi che esaltano in maniera naturale, le presenze architettoniche integrandole perfettamente nel paesaggio in cui sono collocate. Ogni luogo ha un suo carattere distintivo, esso ha un’anima il cosiddetto “Genius Loci”, l’identità del luogo che lo rende unico nel suo genere. Un insieme di scenari naturali ed elementi fisici che lo costituiscono. Esistono vari strumenti per raccontare uno scenario, uno di questi è il cinema.

Esso ha la capacità di descrivere un luogo, attraverso la sua documentazione collocando differenti vicende e storie in uno spazio ben preciso, quasi come nel romanzo di Bruce Chatwin “Le vie dei canti”, dove le diverse identità fisiche e culturali si mescolano tra di loro e diventano un unico racconto. Infatti, il cinema (la quarta dimensione) è inteso come ri – creazione della realtà, considerando lo spazio fisico, come elemento costitutivo del racconto. A proposito di connessione tra paesaggio e cinema, ricordiamo un libro scritto da Sandro Bernardi, “ Il paesaggio nel cinema italiano”. L’autore mette in evidenza il rapporto fra personaggio e spazio, quindi fra l’individuo e mondo, oppure la relazione che intercorre tra osservatore e cinepresa. Bernardi nel suo libro parla di come il cinema italiano della metà del novecento ha messo in risalto il paesaggio italiano.

Diversi registi sia italiani sia stranieri hanno scelto l’Italia “il Bel Paese” come set cinematografico naturale per i loro film. Il regista tedesco Wim Wenders, ha scelto anche la Sicilia per la sua opera “ Palermo Shooting” presentato a Cannes nel 2008. Il rapporto tra cinema, città e paesaggio è stato uno dei punti cardini delle opere di Wenders. Gli ambienti campestri e marini, offrono varie suggestioni a vari produttori nazionali e internazionali.

Anche il regista italiano Matteo Garrone ha scelto la Sicilia, in modo particolare il Castello di Donnafugata nel ragusano e le Gole dell’Alcantara in provincia di Messina, come scenario per il suo utlimo film “Tale of Tales” tradotto, è “Il racconto dei racconti”. Egli ha preso ispirazione da “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, scrittore napoletano del 1600 che a sua volta si è ispirato al Decamerone del Boccaccio.

Una fiction italiana è stata ambientata sempre in Sicilia nel ragusano, “ Il commissario Montalbano”, un personaggio immaginario protagonista del romanzo di Andrea Camilieri.

Questa fiction televisiva ha apportato maggior visibilità e conoscenza del territorio ragusano, in cui ritroviamo “i luoghi di Montalbano”, visitati da numerosi turisti di ogni parte del mondo.

Si spera che noi italiani, guardando un film girato nel nostro Paese, prendiamo la giusta consapevolezza dei luoghi di pregio ambientale che dobbiamo rispettare e salvaguardare, attraverso la conservazione e la tutela delle bellezze naturali e paesaggistiche, affinché le future generazioni possano usufruirne.

Fornace Penna 2     ]]>

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