Il corridoio di sviluppo di Razvitie, ponte tra popoli e stati

Un mega progetto integrato di sviluppo da realizzare in 10-20 anni con investimenti stimati in 1,5 trilioni di dollari e la creazione di 12 milioni di nuovi posti di lavoro: sono queste le cifre che hanno accompagnato la presentazione del progetto russo di corridoio euro-asiatico Razvitie illustrato a Roma da Vladimir Yakunin, presidente delle Ferrovie di Stato russe, dal vice presidente Boris Lapidus, dal presidente della Millenium Bank, Mikhail Baydakov.

Razvitie si presenta, innanzitutto, come un corridoio multi-infrastrutturale che ha l’obiettivo di collegare con un sistema del tutto nuovo la costa del Pacifico con il Mar Baltico e l’Atlantico, coinvolgendo in Oriente paesi come la Cina e il Giappone e in Occidente numerosi Stati europei. Un corridoio che attraverserà il continente euro-asiatico e che sarà composto da un mix di collegamenti ferroviari, stradali e autostradali, linee elettriche, linee cablate, condotte per il petrolio e il gas, canalizzazioni delle acque; per di più, il percorso sarà accompagnato dalla fondazione di parchi tecnologici e nuove città (almeno dieci).

Il progetto riprende la tradizioni dei grandi piani che nel secolo scorso promossero l’industrializzazione della Russia e punta alla ricomposizione del continente euro-asiatico come soggetto attivo di primo piano sulla scena mondiale. Ma è qualcosa di diverso dai tradizionali piani di sviluppo – ha sottolineato Vladimir Yakunin – perchè il suo obiettivo non è semplicemente quello di dare un impulso alla crescita dell’economia, ma promuovere uno sviluppo solidale tra popoli diversi per civiltà e tradizioni, caratterizzato dall’uso delle tecnologie più avanzate, la sperimentazione di un nuovo approccio alle compatibilità ambientali, il miglioramento della qualità della vita delle popolazioni interessate. I concetti di crescita e di sviluppo – ha aggiunto Yakunin – non sono sinonimi; al contrario, fanno riferimento a idee molto diverse, poiché con la crescita si guarda alla misura quantitativa delle merci e dei servizi scambiati, mentre con lo sviluppo (razvitie) si pensa invece alla qualità del progresso umano.

Con il progetto Razvitie, la Russia intende, insomma, avanzare una proposta concreta per cambiare i paradigmi economici. In questa ottica, ha precisato il presidente della Millenium Bank, Mikhail Baydakov, il sistema bancario dovrà ri-orientarsi verso le esigenze della economia reale e il sostegno agli investimenti realmente innovativi a lungo termine.

Razvitie sarà realizzato per moduli – sezioni di 2-300 Km – e sulla base dell’esperienza maturata con i progetti pilota, che in parte sono già stati avviati dalla Russia in Cina e in Giappone.

In Cina, ad esempio, la Russia collabora alla costruzione della città ecologica di Jianjin, alla riconversione ecologica delle città di Chongging-Liangiiang e Daliam; in Giappone, alla organizzazione di Yokohama come smart city e alla elaborazione del progetto “città del futuro” predisposto dalla compagnia Hitachi; nelle isole Maldive, sono in atto progetti che riguardano la conservazione delle acque.

Tutte esperienze che saranno riportate nelle nuove città la cui costruzione è prevista da Razvitie.

Razvitie, dunque, come una piattaforma tecnologica avrà i suoi terminali in Oriente, in Cina e Giappone, con prolungamenti nel Sud-Est asiatico, realtà nelle quali si è già cominciando a costruire un anello di collegamenti ferroviari e di fibre ottiche per potenziare i sistemi comunicativi e, in Occidente, nell’Europa del Nord, in Lituania, Polonia, con prolungamenti verso la Francia e la Spagna (collegamento alle grandi reti europee). Per queste sue caratteristiche, ha commentato il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, il progetto Razvitie esprime una prospettiva di cambiamento delle dinamiche dello sviluppo e degli scambi come quello che avvenne con la costruzione del canale di Suez.

Per il sistema italiano, ha sottolineato il sen. Gian Guido Folloni, presidente di Isiamed, l’avvio di questo progetto rappresenta indubbiamente una grande opportunità, soprattutto per quelle imprese che hanno accettato la sfida dell’innovazione tecnologica e che potranno contribuire, in particolare, alla costruzione delle nuove città e poli scientifici previsti lungo il corridoio. Un concetto, questo, ripreso e condiviso nel suo intervento anche da Maurizio Flammini, presidente Federlazio. La specifica missione della Russia consiste nel concepire ed avviare i primi passi nella elaborazione ed organizzazione di questo progetto, ha affermato Yury Gromyko, direttore del Centro Studi “ E.L.Shiffers” (Mosca), ma è chiaro che per la sua realizzazione sarà necessaria anche una forte cooperazione internazionale .

Al termine della conferenza – promossa dall’Eurispes, Isiamed e Millenium Bank – è stato costituito un Comitato italiano di coordinamento per rappresentare al meglio le istanze del nostro Paese, che ha carattere aperto e che nella prima fase è composto da: Paolo Raimondi, economista (coordinatore); Maurizio Flammini, presidente PMI Italia, Gian Guido Folloni, presidente Isiamed; Giuseppe Folloni, presidente SITES Economia e Sviluppo; Mario Lettieri, già sottosegretario all’economia del governo Prodi; Marco Ricceri, segretario generale Eurispes; Dario Rivolta, già vicepresidente Commissione Affari Esteri della Camera Deputati; Lanfranco Senn, direttore CERTeT, Università Bocconi

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