Un killer si nasconde in cucina. Un Trattato per stanarlo

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È già presente nelle Librerie Scientifiche il secondo tomo del Trattato Italiano di Medicina d’Ambiente, a cura di Aldo Ferrara e edito da SEU (Roma, 2021-22). Il Trattato in due tomi è una trattazione interdisciplinare sulla “Questione Ambientale”, oggi problema dominante, alla quale hanno concorso 13 Atenei Italiani (Roma Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Policlinico Gemelli, Milano Statale, Milano Bicocca, Brescia, Siena, Palermo, Napoli, Bari, Teramo, Perugia, Torino, Carleton Univ. Ottawa) con Docenti e Studiosi delle diverse materie a target anche ambientale, con il supporto di Esperti di Enti di Ricerca come AGENAS, INAIL, ACoS Roma, Istituto M. Negri, ISPRA.

Se il primo tomo aveva perfezionato lo stato dell’arte sulla Chimica degli Inquinanti, sulla Fisica del Cambiamento Climatico, sulla Clinica delle Malattie ambiente-correlate, sulle nuove scelte in tema di Urbanistica e Mobilità ed infine sulla Normativa giurisprudenziale italiana ed europea in tema di Direttive e sanzioni sulla materia, il Secondo Tomo affronta argomenti “estremi”, qualifica e quantizza l’incremento delle neoplasie e la comparsa di patologie autoimmuni e degenerative ambiente correlate. Una sorta non solo di “vademecum” sulle modalità di prevenzione delle Collettività dagli inquinanti ma soprattutto certifica il fallimento di fronte a dette patologie ancora in fase di continuo e complesso controllo.

Come noto a tutti coloro cha hanno dedicato mesi a studiare su testi universitari negli anni giovanili, un Trattato racchiude in modo scientifico tutte le cognizioni su determinate materie, costituendo una linea-guida coerente, scientifica e sistematica. Tesse la storia scientifica delle argomentazioni, ne traccia lo stato dell’arte, delinea il futuro della ricerca su determinati settori.

In tema ambientale, i gas-serra, il cambiamento climatico, l’estremizzazione del clima sono oggetto di studi serrati sull’ambiente. Il gas più citato al mondo l’anidride carbonica, CO2, che pure è un gas respiratorio che ciascuno di noi emana al termine di ogni espirazione, è in testa alle classifiche delle citazioni mediatiche e gli si attribuisce la massima responsabilità dell’effetto serra.  Ma nell’ambito dei gas serra è in buona compagnia con i Cloro-fluoro-carburi (CFC), adesso banditi dal commercio, ossidi di azoto ed infine metano (Methane). Anidride carbonica e Metano rappresentano la quota di maggioranza dei gas-serra (25%) e pertanto ci si concentra sul loro ruolo, cercando di limitarlo, Tab. 1.

Oggi il metano è presente in commercio come gas per la trazione autoiveicolare, fa risparmiare molti automobilisti e in ogni casa è fonte di calore tramite le caldaie, è presente in ogni cucina che appunto utilizza il gas per la cottura degli alimenti. È presente nelle disfide geopolitiche che tormentano l’Europa da quando abbiamo dovuto imporre le sanzioni a Madre Russia che ci ha alimentato con miliardi di metri cubi fino a creare dipendenza energetica.

Agognato, desiderato, caldo e confortevole, in realtà noi abbiamo finora ospitato nelle nostre case un vero killer.

Invece, recenti ricerche indicano il metano come un killer capace di macro-lesioni dell’ambiente esterno e di micro-attività lesiva sull’organismo umano, specie se incombusto.

La macro-lesività ambientale del metano

Lasciamo agli studiosi di Chimica industriale la descrizione del danno complesso sull’ambiente creato dal gas metano. Tuttavia in questa sede ci limitiamo a dare qualche ragguaglio.

Dopo le sanzioni comminate alla Russia, sono iniziati i guasti, spontanei o provcati, alle pipeline, gasdotti dl diametro di alcuni metri che veicolano a grandi distanze il gas estratto dal sottosuolo.

È probabile che il metano fuoriuscito dai gasdotti danneggiati del Nord Stream sia di gran lunga la più grande esplosione del potente gas serra mai registrata.

Dall’oleodotto Nord Stream, che collega la Russia da Vyborg nei pressi di S. Pietroburgo fino alle coste delle Germania, foresta di Greifswald, dopo aver attraversato il Mar Baltico, si sono verificate perdite valutate fino a cinque volte la quantità di potente effetto serra rilasciata dal disastro dell’Aliso Canyon, il più grande rilascio terrestre conosciuto di metano nella storia degli Stati Uniti. È anche l’equivalente di un terzo delle emissioni annuali totali di gas serra della Danimarca.

Due scienziati, Jackson e Hastings, hanno esaminato le stime ufficiali dello scenario peggiore fornite dal governo danese – 778 milioni di metri cubi di gas – hanno calcolato che sarebbe l’equivalente di circa mezzo milione di tonnellate di metano. Il disastro dell’Aliso Canyon ha rilasciato 90-100.000 tonnellate.[1]

L’unica speranza che abbiamo è che si tratti di un fenomeno limitato nel tempo, gisuto quello che occorre per riparare il guasto, altrimenti dovremmo considerarlo un crimine di guerra dell’attuale Governo sovietico.

Ma anche gli USA contribuiscono al fenomeno del rilascio del metano nell’atmosfera. La nuova tecnica di fracking , la trivellazione obliqua che raccoglie oil & gas dagli scisti 8 shale Oil e shale gas) non meno innocente come dimostra la Fig. 2, del climatologo statunitense Peter Carter.

[2]

Sempre in Danimarca numerosi scienziati hanno suscitato il problema dell’alimentazione domestica di metano, monitorando numerose famiglie che presentano questi quadri polmonari apparentemente “orfani” senza giustificazione apparente. Loft et al.(2020) hanno appena completato, su oltre 5.000 famiglie danesi, uno studio sui vari inquinanti domestici.

Le patologie cliniche da metano

Esistono due tipi di Tossicosi da gas metano, la forma acuta e la forma cronica. La forma acuta può essere accidentale ma più spesso occorre in casi di suicidio. La morte avviene per inalazione protratta, fin oltre 20’, per una condizione di tossicosi acuta e progressiva ipossia ipossica. Il meccanismo ultimo non è solo da deficit ventilatorio ma anche metabolico con istotossicità specie a livello cerebrale. Il paziente avverte nausea, vomito, cefalea, stordimento, erezione del pelo, segni tutti che si riconducono non solo ad ipossia ma anche a tossicità cellulare. Ipossia istotossica e danno cellulare gravissimo concorrono nel decesso.

Nelle forme croniche, di cui si tratta nel Capitolo n. 56 del II Tomo del Trattato, cui si accennava prima, sono esplicitati i meccanismi con cui si realizzano le lesioni durature da metano.

L’inalazione protratta e subdola del gas metano porta alla definizione quanto mai coerente di “Silent Killer” per la quasi assoluta incapacità del paziente a mettere in relazione i disturbi che possono essere vaghi o transitori con la sua permanenza in ambienti inquinati dal gas. È l’anamnesi che spesso porta alla diagnosi: spesso si tratta di casalinghe che cucinano in ambienti mal ventilati, con cucine non controllate e che presentano perdite di gas riscontrabili solo a un’approfondita ispezione tecnica.

Si distinguono due fasi cliniche:

1. La prima è caratterizzata dalla persistenza dei sintomi neurologici, specie la cefalea, ed è un buon criterio chiedere al o alla paziente se avesse mai rilevato assenza di questi sintomi quando staziona in altri ambienti o se da essi si allontana per qualche giorno.

2. La seconda fase è quella della organizzazione fibrosante polmonare che si conclama in Cryptogenetic Organizing Pneumonia (COP) e di cui sveliamo alcuni casi clinici. [3] Fig. 3

È stata dimostrata una relazione causale tra l’uso di cucine a gas senza cappa aspirante e alterazioni della funzione polmonare, nonché un aumento dei marcatori ematici di infiammazione. Appare dunque possibile che il quadro possa evolvere, in assenza di prevenzione attiva da applicare alla prima comparsa dei sintomi, in un quadro di alveolite interstiziale con alta attività infiammatoria idonea a degenerare in una forma di fibrosi interstiziale diffusa che è responsabile del quadro più grave di Insufficienza Respiratoria.[4]

Il Report del gruppo non-profit per l’efficienza energetica CLASP e l’Alleanza Europea per la Salute Pubblica (EPHA) con supporto tecnico dell’Organizzazione per la Ricerca Scientifica Applicata (TNO), rilanciato da un comunicato ANSA-Ambiente del 12 gennaio 2023, indica che il gas di cucina comune, senza ventilazione meccanica provoca un inquinamento domestico da biossido di azoto (NO2 ) idoneo a scatenare nei soggetti iperreattivi crisi di asma bronchiale.

Quanto sopra dimostra che molte patologie d’ambiente:

a) Sono contraibili anche nell’area indoor di massima protezione, le mura domestiche;

b) Sono dovute a cattiva manutenzione degli impianti di gas;

c) Inducono ad una sostituzione progressiva delle cosidette “ cucine a gas” con le piastre elettriche a induzione;

d) Possono essere evitate quando “la Questione Ambientale” sarà finalmente ricondotta nell’alveo delle scienze da studiare, evitando di ricondurla a cognizione da newspaper.


NOTE:

[1] CBS NEWS Record methane leak flows from damaged Baltic Sea pipelines: “It’s catastrophic for the climate” 28.09.2022

[2] Peter Carter tweet 30.01.2022

[3] Ferrara A.-Di Lorenzo G. Methane: The silent killer. Capitolo 56 del II Tomo del Trattato Italiano di Medicina d’Ambiente, SEU-Roma ed., 2023, pagg.91-103

[4] Jun Yeon Jo, Yong Sik Kwon, Jin Wook Lee, Jae Seok Park, Byung Hak Rho,Won-Il Choi.Acute Respiratory Distress Due to Methane Inhalation. Tuberc Respir Dis (Seoul). 2013 Mar; 74(3): 120–123.

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