Bassetti: la questione insoluta di precari e migranti

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Accanto ai motivi di ringraziamento, due sono le situazioni di preoccupazione – “motivo di angoscia” – espresse dal card. Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI e Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve nell’omelia per il pontificale di San Lorenzo, patrono della città (Cattedrale, 10 agosto 2017): la precarietà che coinvolge lavoratori e famiglie, la condizione di migranti e rifugiati.

Il rapporto tra famiglia e lavoro – ha sostenuto il card. Bassetti – è la questione in gran parte insoluta della nostra società. Occorre fare di tutto perché non manchi mai il lavoro e il pane sulle mense di tante famiglie. Perché una persona senza lavoro perde la dignità; mentre una famiglia senza un lavoro perde, a poco a poco, la speranza. Come pastore, e nel nome di San Lorenzo, rivendico con forza la necessità del “pane e della grazia”: di questo ha bisogno l’uomo, come diceva Giorgio La Pira.”

[caption id="attachment_9052" align="alignnone" width="800"] Enrico Matteri e Giorgio La Pira: quando l’Italia aveva un cuore e la volontà di farlo valere in politica.[/caption]

Circa la situazione di migranti e i rifugiati, il Cardinale Presidente ha richiamato quanto disse alcuni mesi fa, presentando a Perugia una mostra dedicata proprio a I Migranti. La sfida dell’incontro: “Questa sfida va affrontata con una profonda consapevolezza, grande coraggio e immensa carità”, senza mai disgiungerle – ha aggiunto – “dalla dimensione della responsabilità: verso chi soffre e chi fugge” come “verso chi accoglie e porge la mano”.

Bassetti ha concluso facendo proprio il pensiero di Papa Francesco: “Ribadisco ancora oggi, di fronte alla “piaga aberrante” della tratta di esseri umani, il più netto rifiuto ad ogni “forma di schiavitù moderna”. Ma rivendico, con altrettanto vigore, la necessità di un’etica della responsabilità e del rispetto della legge. Proprio per difendere l’interesse del più debole, non possiamo correre il rischio – neanche per una pura idealità che si trasforma drammaticamente in ingenuità – di fornire il pretesto, anche se falso, di collaborare con i trafficanti di carne umana”. Dobbiamo promuovere, come ci insegna il Papa quotidianamente, la cultura dell’accoglienza e dell’incontro che si contrappone a quella dell’indifferenza e dello scarto. Ma dobbiamo farlo con grande senso di responsabilità verso tutti”.

Roma, 10 agosto 2017

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