Cina e Vaticano: nuove vie della pace

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Riprendiamo un editoriale da Frammenti di Pace, in merito al senso dell’accordo tra Cina e Vaticano nel momento storico attuale.

di Antonio Gaspari
Quanto accaduto il 22 settembre a Pechino rimarrà nella storia. La Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese hanno siglato un Accordo Provvisorio sulla nomina dei Vescovi.
A tutta prima, può sembrare un evento marginale. E invece è un segnale che anticipa un profondo cambiamento non solo nelle relazioni tra la Santa Sede e la Cina, ma negli scenari mondiali riguardanti lo sviluppo e la pace.
Si prospetta la nascita di un mondo nuovo, un’alleanza orientata a sanare i conflitti e ad includere sempre più popolazioni nel processo di crescita lavorativa e sociale.
Era il 1951 quando Mao Tse-tung espulse dal Paese i missionari cattolici e il Nunzio vaticano. All’interno della Cina si crearono due Chiese: quella dell’Associazione Patriottica, strettamente controllata dal Governo, e quella clandestina, fedele a Roma.
Con l’accordo firmato da Mons. Antoine Camilleri, Sottosegretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati, e dal Viceministro degli Esteri cinese Wang Chao, si pone fine a questa divisione tra le due Chiese all’interno della Cina e si creano le condizioni per ristabilire buone relazioni diplomatiche.
Dal punto di vista ecclesiastico, l’accordo significa che i 30 Vescovi della Chiesa clandestina e i 60 Vescovi dell’Associazione Patriottica torneranno ad essere uniti in un’unica Chiesa cattolica.
Secondo quanto si sa dell’accordo, le nomine Vescovili che erano state fatte dal Governo cinese senza essere condivise da Roma, verranno riconosciute ufficialmente dal Papa. Mentre le prossime nomine saranno decise in modo congiunto, probabilmente sulla base di terne proposte da Pechino, rispetto alle quali la decisione finale spetterà al Pontefice.
L’accordo tra la Santa Sede e la Cina è stato accolto con gioia e felicitazioni, ma sarebbe riduttivo ritenerlo limitato soltanto ai rapporti bilaterali tra i due Stati.
In un’ottica geopolitica, la Santa Sede e la Cina si propongono come promotori di un mondo nuovo, dove lo sviluppo e la pace prevalgono sull’ingiustizia sociale e le guerre.
È anche grazie alla collaborazione tra la Santa Sede e la Cina che il leader nordcoreano, Kim Jong-un, e il presidente (di fede cattolica) sudcoreano, Moon Jae-in, stanno attuando il disarmo e la pace, che preludono alla collaborazione socio-economica in una regione che, fino a poco fa, sembrava il focolaio di un possibile conflitto nucleare.
Dal punto di vista economico, la Cina sta conquistando la leadership per cooperazione, ricerca, sviluppo, investimenti esteri, opportunità di lavoro, prestiti accordati e cancellazione del debito nei confronti dei Paesi emergenti.
Basti dire che la Cina è la nazione al mondo che sta costruendo più ferrovie, porti, scuole, ospedali, strade e aeroporti nel continente africano.
Con la nuova “Via della Seta”, la Cina si propone di collegare e sviluppare le rotte commerciali di 70 Paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’Europa, realizzando il più grande “Piano Marshall” della storia.
Alcuni esprimono il timore che la politica espansiva cinese possa celare un progetto di conquista dei mercati e dei territori. Mentre Papa Francesco, fin dal momento della sua elezione a Pontefice, ha espresso ammirazione per la storia millenaria della Cina: “Un grande Paese e una grande cultura, con una inesauribile saggezza”.
Le intenzioni di pace e sviluppo di Papa Francesco s’incontrano bene con il concetto di “armonia” che è alla base della tradizione confuciana.
La filosofia confuciana – al pari del Vangelo – è decisamente alternativa rispetto alle istanze conflittuali e aggressive che, in questa fase storica, si sono sviluppate all’interno dell’ideologia occidentale: scontro di civiltà, utilitarismo, darwinismo sociale e uso della forza militare per imporre la propria supremazia politica ed economica.
Da questo punto di vista, l’accordo tra la Santa Sede e la Cina dimostra che un nuovo mondo di pace, sviluppo e cooperazione tra i popoli è possibile.
Fonte: http://www.frammentidipace.it/Pages/PrimoPiano/6437/Accordo_Vaticano-Cina_un_altro_mondo_sta_nascendo
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